Riqualificare gli edifici storici equivale a ridare lustro a immobili che possiedono una grande importanza dal punto di vista storico e artistico, migliorando nello stesso tempo l’immagine dell’area urbana quando non dell’intera città che li ospita.
Ma ciò va ben oltre la loro ristrutturazione e recupero; infatti, è anche l’ottimizzazione energetica che in essi gioca un ruolo rilevante.
Perché riqualificare gli immobili storici
I benefici che scaturiscono dal recupero degli edifici storici si estendono, come già accennato, all’intera area urbana; infatti, essi possono essere sfruttati, una volta ristrutturati, come fulcro per progetti di rilevanza sociale e culturale, ad esempio trasformandoli in sedi di associazioni benefiche, di assistenza, aggregazione ed inclusione, oltre che in musei, siti per mostre e uffici.
Inoltre, l’intervento di ristrutturazione di un edificio antico si può includere nel progetto di salvaguardia dell’ambiente, poiché viene ridotta la necessità di terreno da adibire a nuove costruzioni, aumentando nel contempo l’efficienza energetica; ciò consente di conservare le vestigia del passato guardando a un futuro più sostenibile.
Esempi di interventi su stabili di importanza storica
Uno degli studi più rilevanti di riqualificazione di edifici antichi è quello effettuato a Roma per il Parco Archeologico dell’Appia Antica.
L’ENEA (Agenzia Nazionale per le nuove tecnologie, l’Energia e lo Sviluppo Sostenibile), rispettando il loro valore storico e subordinatamente ai vincoli ambientali, sta tracciando con successo le linee guida per degli interventi strutturali sia su singole unità sia su gruppi di immobili.
Torino ha rivalutato parte del suo patrimonio di edifici storici creando il programma RT di residenze temporanee a San Calvario e Porta Palazzo, offrendo unità abitative a chi si trova in condizioni di svantaggio sociale; la loro principale caratteristica è l’essere luoghi di aggregazione e scambio di esperienze.
Le scuderie della Rocca di Sant’Apollinare, in provincia di Perugia, hanno vinto il Premio Sviluppo Sostenibile 2016 per il restauro degli elementi architettonici, l’aumento dell’efficienza energetica e la conseguente riqualificazione.
Non ultimo, il progetto di riqualificazione delle Procuratie Vecchie di Piazza San Marco a Venezia, che ha riportato agli antichi splendori gli ambienti dei primi due piani e, nello stesso tempo, ha aggiunto nuovi locali che possono ospitare sezioni di mostre ed eventi sociali.
Il patrimonio immobiliare storico: tutela e innovazione.
Riqualificare gli immobili antichi per mezzo di interventi di ristrutturazione mirati alla conservazione delle loro peculiarità e, contemporaneamente, aumentare la loro efficienza energetica, permette di difendere la salute del patrimonio storico nazionale e di adeguarlo alle moderne necessità di biosostenibilità.
L’architettura storica rappresenta, infatti, buona parte dell’eredità artistica nazionale e lasciarla in stato di incuria se non di abbandono è un enorme spreco di risorse ed è questo che porta in primo piano l’importanza della sua tutela e rivalutazione.
Evitare che questi tesori scompaiano dalla memoria o dal territorio deve essere considerato un dovere da parte degli Enti, siano essi pubblici o privati, che ne hanno la proprietà e il modo migliore per farlo è proiettarli verso il futuro per mezzo di azioni di riqualificazione tecnica e sociale.